Biscottino è il nome che mi sono dato da fotografo, con questo nome corro coi Podisti da Marte. Andrea è il nome che porto nella vita, vita che con me è stata gentile mi ha dato amaro e dolce, luci ed ombre, amore ed odio.

domenica 13 novembre 2011

La mia gambetta soffre, soffre di debolezza e per non farla più soffrire ho deciso di smettere la fisioterapia, ormai divenuta inutile, in quanto l'articolazione è a posto, per dedicarmi ad una preparazione più specifica con il mio Personal Trainer - che ormai cura anche Ale e quindi ha molte più soddisfazioni. Il programma iniziato ha come obbiettivo recuperare i 4 cm mancanti in circa un mese di lavoro, inserendo anche del lavoro finalizzato all'atletica, anche se atletico non sono. Questo lavoro porta a poter correre una sola volta alla settimana e nono di più. Questo week end avevo un problema, certo non serio, ma comunque un piccolo quesito, come accade spesso nella vita, da risolvere. Sabato si correva la missione marziana ed oggi l'alpine cup. Ho fatto un po' di scena, atteggiandomi a divo, scrivendo su facebook del mio dilemma. Dilemma, però, che non era minimamente presente in me che già sapevo benissimo cosa fare. Ovviamente, come sapete, la mia decisione cadde sulla missione marziana. So che molti - quei due o tre - che leggeranno le mie parole non sono d'accordo, una gara è pur sempre una gara. C'è l'iscrizione, la partenza, l'arrivo, il pacco gara - che non ritirerò, in quanto è per chi corre non per chi non corre - insomma ci sarebbero tutti gli elementi per far si che l'alpine cup fosse la scelta giusta. Io invece senza alcun dubbio ho scelto la missione, non ho scelto la missione per "tutto quello che abbiamo fatto con 1 ora di corsa al mese bla bla", ma ho scelto la missione perchè è bello, essa racchiude tutto ciò che io desidero dalla vita, correre con gli amici, condividere dei momenti, correre con qualcuno che ami. Ho scelto la missione perchè ho corso con voi ed ho corso con Ale. L'alpine cup non mi avrebbe dato nulla di tutto ciò, avrei corso da solo, tutti impegnati in distanze per me irraggiungibili, tutti a parlare di fatiche del 17 km etc etc, sarei stato - come lo sono oggi che non ho corso - solitario. Poi la missione mi ha permesso di correre con Ale, sapere di averla li a fianco a me, comunque, sapere di condividere qull'ora, che ha portato si al raggiungimento di un obiettivo comune, ma che è stato fatto correndo con la persona che ami. La persona che aspetti se è più lenta a fare un nodo, che aiuti se si dovesse trovare in difficoltà, alla quale indicare l'appiglio migliore sullo stretto, ripido e faticoso sentiero di montagna così come sul medesimo sentiero della vita. Alla fine, per me, esserci stato alla missione è stata una grande gioia, l'alpine cup, tornerà forse, ma perchè io corra devono esserci tutti i presupposti per farlo, sarò supponente ed altezzoso? Può darsi. L'alpine cup sarà la prima mezza maratona di Ale e di questo ne sono fiero e felice, ma...

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