Biscottino è il nome che mi sono dato da fotografo, con questo nome corro coi Podisti da Marte. Andrea è il nome che porto nella vita, vita che con me è stata gentile mi ha dato amaro e dolce, luci ed ombre, amore ed odio.

mercoledì 29 giugno 2011

28 giugno 2011

Eccoci al 28 giugno, anche se sto scrivendo al 29, oggi è stata giornata dedicata alla forza, ormai i miei allenamenti fisioterapici si dividono in resistenza - di solito lunedì e giovedì - e forza - gli altri giorni - mentre il mercoledì riposo.

Oggi ho varcato il muro dei 30 minuti sul tapis roulant, con un complessivo di 5 minuti di corsa, effettuata con 5 sessioni da 1 minuto ciascuna.
Sinceramente non pensavo e speravo di riuscire a correre, sebbene per pochi minuti, su un'articolazione così fresca di intervento.

Alla prossima!

giovedì 23 giugno 2011

23 giugno 2011 - primi passi

Un giorno un canarino mi disse "Prova a correre, vedrai non ti dimenticherai mai, è come camminare, andare in bicicletta e sciare" io, all'epoca sorrisi pensando che è ovvio sono cose naturali.
Oggi, sono arrivato leggermente in ritardo alla mia sessione di fisioterapia, avevo appena salutato il mio amore vestita da runner di tutto punto: ai piedi le sue nimbus, i pantaloni da Robin Hood estivi e la maglietta cotta della 10tlon, quando entrando si è svolta la solita procedura Andrea (il mio terapista si chiama come me) mi guarda camminare e mi da un voto, vado a prendere l'acqua e aspetto la prima portata del mio lungo menu serale che mi porterà fino alle 21. Andrea mi guarda e mi dice "stasera corriamo", mi spedisce sulla bici dicendomi di fare i miei soliti 10 minutini di riscaldamento. Dopo lo stretching mi spedisce sul tapis roulant per la mia camminata veloce, la sequenza mi lascia un po' disorientato, di solito, dopo la prima sessione aerobica si passa alla isometria per i quadranti, glutei, flessori e polpacci, invece, stasera mi trovavo subito sul tappeto. Che succede mi stavo chiedendo e nel frattempo erano passati i primi 5 minuti quando arriva e dice "sei pronto?" pigiando il pulsantino della velocità che in breve tempo passa dai 6.5 km/h della mia passeggiata ai 7.5 km/h senza accorgermene e con stupore di Andrea stavo già correndo sul tapis, dopo qualche secondo la velocità è stata portata a 8.5 km/h.
Mi è venuto in mente allora quel canarino che mi disse "Prova a correre, vedrai non ti dimenticherai mai..." la gamba ha reagito benino alla sollecitazione della corsa, almeno per oggi, riuscendo a finire il programma tapis che prevedeva 1 minuto di corsa e 2 di recupero per 3 volte. Chiaramente la cartina di tornasole l'avremo domattina guardando la dimensione del ginocchio.
E così a 2 mesi e 4 giorni esatti dalla operazione ho corso per tre minuti, tre veloci, ma interminabili minuti. La gamba è stabile, molto stabile, ma nella corsa si percepisce tutto il vuoto muscolare che ancora aleggia sul mio quadricipite, seppur già molto sviluppato.
Oggi la mia giornata finisce qui, uscendo alle 9 da una terapia pesante, sempre più pesante, ma che mi rende felice appagando i miei sforzi per poter essere presto nuovamente con i miei amici. Ho voglia di rivederli e di corricchiare piano piano, come faccio io, durante le missioni, di risalutare la Donata, Il Peppe, Marinz, la Popi, Riccio, Lo scatenato (mio eroe), Brisk, Lamisangeles e tutti quanti, oggi so che ho mangiato qualche giorno all'attesa e che questo momento è sempre più vicino.
A presto !

lunedì 20 giugno 2011

Che bel week end

Nel week end sono andato a trovare i miei genitori, in Franciacorta, è stato bello come sempre ho passato un bellissimo week end con le persone che amo, ho visto mia sorella i suoi bambini ed ho lasciato dietro alle spalle per 2 giorni i problemi, il recupero il lavoro di merda, etc etc.

Però questi due giorni mi hanno insegnato alcune differenze tra le professioni, io lavoro nell'informatica sapendo bene quello che vorrei fare e non potendolo fare, aiuto le persone a mettersi in collegamento tra loro, a reperire informazioni ad accedere a siti a comprare oggetti. Io sposto i bit, prendo delle informazioni RAW, qualunque cosa ci sia dentro, e le sposto da un punto ad un altro del continente, mia sorella, invece, molto più semplicemente fa il medico. Già si vede la differenza, io devo sempre spiegare cosa faccio mentre a mia sorella basta dire MEDICO. Poi sabato siamo andati a pranzo, invitati dal proprietario del ristorante, in quanto mia sorella ed i suoi colleghi tempo fa avevano curato ed operato la loro nipotina. Ho visto la luce quando ne parlavano, ho visto la commozione nei ricordi, felici di quei giorni di paura. Ho capito ora che sono troppo vecchio cosa è davvero necessario e bello. Ho capito la grande differenza tra le professioni, mia sorella aiuta le persone e le persone sono felici, io non aiuto nessuno. E' stato bello vedere la bella bimba bionda zompettare felice per il ristorante, mostrarci tutti i suoi giocattoli e osservare i genitori mentre la guardavano affascinati. Mi sono commosso ed ho invidiato mia sorella che ne è stata l'artefice.

domenica 12 giugno 2011

Missione numero 27

Eccoci qui, ormai a qualche giorno dalla missione numero 27 caratterizzata da delle splendide stringhe rosse andate a ruba e dalla solita (anche se non ci si abitua mai) solidarietà e beneficenza.

Anche per questa missione io sono rimasto appiedato, appoggiato e seduto sul bordo, ipotetico, della fontana di piazza Castello.
Le mie condizioni generali non mi permettono ancora di correre sull'asfalto e per così tanti chilometri e - purtroppo - non me lo permetteranno ancora per tanto tempo.
Però è sempre bello rivedere e salutare gli amici a partire dal capitano Cosi (stesso nome di un caffè della Nespresso, chissà perchè ...), passando dallo scatenato, la magica e unica Laura, Hanna - la grande Hanna alla quale "il Dio dei piccoli pirla" ha dato simpatia, un sorriso strepitoso ed una forza "marziana" - lo Scatenato, Rita, Donata, Macis, Marino e tanti tanti altri comprese persone nuove e persone mai viste.
Tanti baci, tanti abbracci, fiorellini e cotillons poi la truppa dei runner's parte per il suo giro, i passaggi in centro, le batterie dei 100 metri, la sfilata a palazzo Marino (anche se ormai ha perso un po' il senso che aveva prima), il giro in Palazzo Reale e la Metro, insomma, le solite cose, il solito divertimento. 
C'è solo una differenza rispetto a quando ci sei, è che tutto ciò lo immagini e non lo vivi. Lo vivi di riflesso, lo vivi sui tuoi amici, ma non lo vivi su di te e lo capisci subito quando li vedi rientrare. Quando le persone rientrano da una corsa alla quale tu non puoi partecipare ti accorgi immediatamente che diventi un marziano, non nel senso di correre con i podisti da Marte, ma di essere di un altro pianeta, di non appartenere più a quelle persone che parlano di tutto ciò che tu non vivi, sei estraneo, isolato.
Ora la visita di venerdì ha dato i risultati sperati e le prospettive sono ottime, ottime per tornare a muovere i primi passi di corsa, riabilitare questa maledetta gamba a fare tutto ciò che deve fare: salire per le montagne, correre, reggere il peso di una moto, sciare, giocare a squash (male) o a tennis (peggio).
Ogni giorno è diverso, le sensazioni di ogni giorno sono differenti da quelle del giorno prima, l'unica soddisfazione, anche se un po' da genitore, è vedere Ale correre sempre più veloce e aumentare ogni giorno il suo livello aerobico. Io invece avrò tanto da recuperare, per iniziare la ciccia che si è depositata come ad un vecchio orso, poi il fiato che è sceso, poi il livello aerobico da recuperare e l'età con cui fare i conti. 
Io ho un sogno!

giovedì 9 giugno 2011

Piccoli passi

Eccomi qui il 9 giugno, stasera, i miei amici correranno bagnati nel centro di Milano io li saluterò e li vedrò partire con un po' di invidia. Sono però un pochino emozionato in quanto domani avrò la visita di controllo dal medico sportivo e potrebbe decidere di farmi fare i primi passi di corsa sul tapis roulant della palestra. Per ora riesco a camminare veloce e caricare sufficientemente il ginocchio sul piano, domani per scaramanzia mi presenterò con le Nimbus, mai più indossate e la maglietta marziana (Biscottino).
Com'è difficile il recupero, come avviene a piccoli passi ...