Biscottino è il nome che mi sono dato da fotografo, con questo nome corro coi Podisti da Marte. Andrea è il nome che porto nella vita, vita che con me è stata gentile mi ha dato amaro e dolce, luci ed ombre, amore ed odio.

giovedì 17 maggio 2012

104 miliardi

104 miliardi si dovrebbe scrivere 104.000.000.000 una cifra illeggibile dove ci vengono normalmente in aiuto gli esponenziali in base 10, ma questo è il valore fissato oggi per Facebook.
in un primo tempo ero riluttante, come lo sono sempre stato a social network, web 2.0, msn and more, poi piano piano la mia vita è cambiata, sono diventato un po' meno ruvido ed ho scoperto che erano mezzi meravigliosi per poter condividere passioni ed amicizie. Piano piano ho iniziato a tessere un tela su questi nuovi mezzi, lasciando che Facebook diventasse il principe nella mia vita privata, ho eliminato tutti i miei colleghi o ex colleghi con i quali non ci sia un rapporto di amicizia e piano piano alcune persone sono diventate importanti, importanti proprio perchè hanno con me dei rapporti di amicizia reali, rapporti che non terminano sul social network. In questi giorni ero incuriosito dalle cifre da capogiro che quotavano proprio dietro alla quotazione in borsa ed oggi è arrivata la notizia: Facebook vale 104 miliardi di dollari.
Mi sono chiesto cosa renda Facebook così prezioso, certo le informazioni che vi sono contenute in primis - non sono così stupido e in questo campo ci lavoro da troppi anni - ma deve esserci dell'altro perchè le informazioni da sole sono volubili, oggi valgono domani non più se gli utenti che le alimentano non vengono fidelizzati. Questa è la chiave di volta la fidelizzazione, Facebook (FB per tutti, come se fosse un amico globale di tutti noi) ha creato un microcosmo di vita reale proiettata sull'onda veloce dei bit che corrono incontrollati in rete (a volte persino nel tunnel della Gelmini), questo microcosmo pullula di personaggi (io ovviamente sono fra questi): personaggi strani, che manifestano tutta la loro stranezza, personaggi simpatici, antipatici, seri, professionali, giocherelloni; nascono amori, veri o fittizzi; nascono e muoiono amicizie reali o virtuali. Ormai il confine è labile.
FB mi ha aiutato a fare un passo avanti a capire che anche qui, come nella vita reale, tra gli amici esistono quelli veri ed i semplici conoscenti. Amici veri ne ho molti, amici che sanno comprendere quando sei in difficoltà, che ti incitano quando ti serve essere incitato, che ti "lasciano nel tuo brodo" quando serve restare nel tuo brodo, che usano li tuo od il loro wall come se fosse una chiacchierata al bar, dove le incomprensioni si risolvono subito li chiacchierando, altri invece, non la pensano così ed anche nel mondo dei bit si sentono un filo più su, ma poi più su de che?, e alle piccole incomprensioni, magari ad una risposta secca o una domanda troppo secca (perchè in un momento di difficoltà) si offendono, cancellano la loro frase incompresa, in modo che non si legga, ti scrivono in privato sulla mail e di dichiarano offesi, offesi solo perchè hai sentito la necessità di chiarezza, perchè hai avuto bisogno di chiarire un concetto espresso. Poi come si conviene ad un perfetto mondo virtuale, ti tolgono l'amicizia, più facile su FB che nella vita vera. e poi la tolgono anche alle persone a te vicine. 
Io osservo divertito, guardo e penso (lo so, vi chiedete come faccia a pensare con un solo neurone, ma ne ho chiesto in prestito uno ad un amico su FB) penso a come alcuni mezzi facciano uscire il bambino che c'è in noi anche se abbiamo già sentito suonare la campana dei 50 e come ci si debba sentire importanti e pieni di se dopo aver dichiarato la propria offesa, non accettato di comprendere un momento di difficoltà. Bhe virtuale o reale che sia la vita queste persona non meritano nulla e grazie a Dio se ne vanno da sole per la loro strada, sul loro gradino rialzato. Però penso a questo fenomeno e capisco perchè valga 104 miliardi di dollari.
Ora è suonato il contaminuti della torta, vera, fatta di farina, pere, marmellata, uova e tutto quello che ci deve essere dentro, la torta è vera e la mangerò con la persona che amo e che per colpa mia dovrà fare a meno di una amicizia su FB.


venerdì 11 maggio 2012

Non esserci

Non attraverso un periodo felice dal punto di vista atletico, se così si può dire, sono appesantito e debole. Questa condizione ha pesato, ed ancora pesa, e fa si che debba rinunciare a molti appuntamenti che invece mi avrebbero fatto felice, devo spedire - per sua fortuna - Ale a correre da sola. 
A volte però non esserci fa bene! 
Perchè dico così? perchè non esserci stato giovedì 10 alla missione numero 35, e non esserci stato per scelta non per esigenza, ha fatto bene. Mi ha fatto capire che correre è bello e mi ha fatto capire che è stato più "doloroso" non partecipare piuttosto che partecipare appesantito e debole. 
Sono felice, è sicuramente lo stimolo che mancava per ritornare alla missione numero 36.