Biscottino è il nome che mi sono dato da fotografo, con questo nome corro coi Podisti da Marte. Andrea è il nome che porto nella vita, vita che con me è stata gentile mi ha dato amaro e dolce, luci ed ombre, amore ed odio.

lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale



Ho mandato questa foto per la stampa sul libro dei podisti da Marte. 
Ho mandato questa foto perchè voleva essere un omaggio particolarissimo a delle persone speciali. 
Ho mandato questa foto perché racchiude in se tutto lo spirito che dovrebbe essere dei podisti da Marte.

Nella foto vedo un soggetto nitido e splendido: l'amicizia, rappresentata dall'abbraccio sincero tra Peppe e Federico Taranto-Bolt. Un campione, vero, Federico, che con le sue due medaglie ad Atene ci rende fieri di aver contribuito all'impresa, egli rappresenta con la sua forza e la sua semplicità il meglio che c'è in noi. L'uguaglianza, nascosta nell'abbraccio dove la barriera della disabilità non esiste.
Sullo sfondo, più sfocato, lo sport. Sport che dovrebbe sempre essere il collante delle missioni marziane e strumento con il quale si possono raggiungere i ben più nobili obiettivi rappresentati, tutti, nel soggetto. 

Quanto avrei voluto che questa foto potesse raggiungere il cuore di queste persone speciali attraverso un libro vero, invece, purtroppo non è stata selezionata e così posso solo rappresentarla qui.

Queste persone speciali sono Antonella, suo marito e Federico.

Persone che combattono ogni giorno perchè le disabilità possano essere vinte proprio anche attraverso il semplice sport.

Un auguro sincero per un Felice Natale !!

venerdì 14 dicembre 2012

Oggi cade la neve

Oggi cade la neve, come non essere ispirati da cotanto titolo, ogni inverno di quando andavo a scuola alle elementari, e cadeva la prima neve arrivava inesorabile il tema "oggi cade la neve, le tue impressioni". Che poi, diciamocelo, che impressioni vuoi che faccia la neve che cade.
Però ora che sono anziano ho compreso che le impressioni variano a seconda del periodo della vita, e tutto questo l'ho capito grazie a quei maledetti temini che arrivavano così come la bassa pressione, praticamente previsti da Bernacca. 
Ricordo, quando ero giovane e brutto (solo una delle due cose è rimasta col tempo) vedevo nelle giornate di neve una grande festa la possibilità di un mondo magico, ovattato e silenzioso, pieno solo dei nostri schiamazzi e delle nostre risa. Poi crescendo un po', ma mica molto, nelle giornate di neve vedevo la felicità del silenzio e della solitudine, ricordando solamente il rumore delle lamine degli sci in lontananza. Che bello era, ricordo che salivo all'alpe di Mera e sulla seggiovia (vecchissima, si saliva ancora di lato, ma fatta a Berna) sentivo solamente le lamine in lontananza che arrivavano dal Camparient oppure dalla pista di rientro. Un paesaggio magico e ovattato, nessun rumore. Poi dopo un po' gli anni bui, quando nevicava riuscivo solamente a vedere il traffico e l'impossibilità di raggiungere la sede di lavoro, lontana, dove, secondo me, tutti aspettavano il sottoscritto, dove i bit si sarebbero fermati senza la mia presenza, fortunatamente, poi, ho scoperto che non era vero nulla e che i bit sarebbero andati ugualmente con o senza di me.
Poi si arriva ormai ad età "avanzata" e quando nevica nasce un mix di emozioni, emozioni fanciullesche di felicità e di gioia, mischiate a emozioni di solitudine ed introspezione. Di silenzio.
Oggi guardo con gioia la neve che cade, essa uniforma tutto, colora tutto di bianco e rende uguali, ma diversi gli oggetti. Li vedi unici, ma simultaneamente risultano uguali tra loro, ovattati. La neve sarebbe una splendida società, ci renderebbe simili, paritari, con uguali diritti ma unici nel nostro essere.
Poi guardo ancora la neve e ne sento il silenzio, i rumori vengono soppressi, sparisce quel rumore di fondo, inutile, e resta il rumore vero, quello che conta e quando questo non c'è, restiamo noi, con le nostre paure i nostri sogni e desideri.
Interessante il volo che mi sono permesso stasera, il tutto nasceva da fatto che guardavo nevicare e pensavo ad oggi.
Oggi IO sono andato al lavoro, mentre la mia compagna è rimasta a casa in ferie. Dopo la giornata saluto Lorenzo e faccio i bagagli per uscire dall'ufficio, ma mi rendo conto che qualcosa manca, sembra che io mi sia dimenticato di qualcosa, qualcosa di cui è scontata la presenza, ma apprezzo ogni volta che non c'è. 
Stasera mancava la mia Ale, certo era a casa e mi aspettava, ma mi è mancata l'uscita da solo, il bacetto al semaforo, camminare fianco a fianco, evitando i piccioni sul filo, per arrivare al parcheggio, salire scherzando in auto e ridere per la strada. Queste cose, ogni giorno, sono scontate, ma non è così. Ho combattuto e sofferto per averle e mi rendo conto, solo a volte, che in realtà devo meritarle ogni giorno, devo fare del mio meglio per mantenerle. E' bello averla a fianco ogni giorno, andare e tornare dall'ufficio con i suoi sorrisi.