Biscottino è il nome che mi sono dato da fotografo, con questo nome corro coi Podisti da Marte. Andrea è il nome che porto nella vita, vita che con me è stata gentile mi ha dato amaro e dolce, luci ed ombre, amore ed odio.

mercoledì 16 novembre 2011

Lunedì tornavo dal dentista, avevo ancora i postumi di una anestesia sui molari inferiori con conseguente paralisi del labbro inferiore, di metà lingua e anche sulla parte bassa del mento. Ero li tranquillo sulla metro che pensavo ai fatti miei, pensavo alla giornata di domenica, a dubbi, perplessità sul futuro quando entrano tre ragazzi, probabilmente varesotti, che guardati rappresentavano perfettamente lo stereotipo dei ragazzi moderni. Erano spocchiosi e razzisti iniziano ad intavolare una splendida discussione sui massimi sistemi: il governo Monti. Premettendo che non avevano alcuna conoscenza di diritto costituzionale così era una scemenza dietro l'altra, toccando gli innumerevoli temi caldi di questi giorni parlavano con assoluta tranuillità di indici di borsa e spread ( io non manco come si scrive ...) alla fine delicatamente sono arrivati a toccare il tema pensione decidendo che la cosa migliore da fare era rubare qualcosa per andare in galera così da farsi mantenere a spesedello Stato, ovviamente nel migliore stile erano altresì convinti che, una volta ripulite le patrie galere tramite una serie di esecuzioni mirate sui crimini più atroci (l'immigrazione clandestina per esempio), si dovesse mandare a lavorare i detenuti. Nella metro non ero l'unico interessato ascoltatore di queste perle di saggezza ma due ragazzi, a metà tra i disadattati sociali e i clochard, entrati portando una borse di plastica con dentro un registratore a cassette ed un monitor da 17 pollici a tubo catodico in braccio, stavano ascoltando schifati i discorsi leghisti di questi ragazzi. Ad un certo punto il più anziano dei due ed anche il più mingherlino, ha esordito chiedendo se fossero mai stati in galera per sapere così bene come si stava. Il ragazzo leader del gruppo, quello che sentenziava ed inanellava una perla di saggezza dietro l'altra, dopo un po' di tentennamenti e vista l'insistenza del suo inquisitore si decide a rispondere, ovviamente, in modo negativo. Allora il clochard, lasciando tutti, ma proprio tutti, a bocca aperta comunicò con una semplicità ed un candore al ragazzo che lui in galera c'era stato, che la galera è terribile, che spesso ti ritrovi a fare cose che sono inenarrabili, confessando con ancor più candore - e qui uso le sue parole che credo siano eloquenti - "io in galera l'ho preso nel culo e non mi è piaciuto, ma ho dovuto farlo e mi sono ammalato, ora cerco di sopravvivere fino a che una morte terribile mi porterà via".
Nel vagone scese un silenzio ed un imbarazzo innaturale per una corsa all'ora dell'uscita delle scuole. I ragazzi appena iniziata la frase sorrisero, ma poi si resero conto della affermazione terribile.
Ora, io non sono convinto che a quella età si possa comprendere fino in fondo, complice l'effetto branco la lezione di onestà che questo povero uomo, nella sua semplicità, ha impartito a questi piccoli spocchiosi di provincia (con tutto il rispetto per la provincia, dove ci sono nato e cresciuto per oltre 40 anni), ma so solo che molte persone uscendo dal vagone lo hanno salutato, altre gli hanno stretto la mano ed altre ancora abbracciato.
Tutto questo è accaduto nella città di Milano, incredibile città di Milano, così fredda, così asciutta ma anche miracolosa.
Per una volta sono stato felice che il dentista abbia torturato la mia bocca più del dovuto.

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1 commento:

  1. Milano è una grande città e si possono cogliere diverse occasioni per "vivere" queste diversità.

    Purtroppo i ragazzi di oggi vivono nei film e sono "contaminati" da tante chiacchiere che arrivano dal web... il problema maggiore è farli vivere le esperienze, non drastiche come queste, ma semplici esperienze di vita in cui si debbano mettere in gioco

    grazie per questo racconto che lascia intravvedere la speranza che c'è dietro ogni occasione di incontro

    un sorriso

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