Biscottino è il nome che mi sono dato da fotografo, con questo nome corro coi Podisti da Marte. Andrea è il nome che porto nella vita, vita che con me è stata gentile mi ha dato amaro e dolce, luci ed ombre, amore ed odio.

mercoledì 20 aprile 2011

Rieccomi a casa.

Oggi 20 aprile 2011 mi trovo sul letto di casa, dopo la famigerata ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Il mio ricovero è avvenuto il 18 aprile alle ore 8.00 presso la clinica Humanitas a Rozzano, come tutte le esperienze della vita insegnano qualcosa.
La prima cosa importante che ho imparato è successa durante l'anestesia epidurale, dopo qualche minuto dalla iniezione ho iniziato a perdere completamente la sensibilità alle gambe, ero sdraiato nella saletta d'attesa, attaccato ai monitor con la pressione e tutto quanto e dovevo essere portato ancora in sala, subire un ulteriore passaggio dal lettino mobile, sul quale ero seduto, al lettino operatorio, questo passaggio è stato drammatico e così nei primi momenti dell'intervento, mentre sentivo laser tagliuzzare, musica d'antan alla radio e medici chiacchieroni sulle canzoni, pensavo a come in questo anno mi sono trovato a correre per sostenere onlus che aiutano persone meno fortunate di noi e li ho capito come il diventare paraplegici sia stroncare i sogni delle persone, perdere l'uso delle gambe è un handicap, un handicap importante, quanto non vedere, non sentire e altro. Non esistono handicap di serie A ed hancicap di serie B. La sensazione che ho provato è stata come essere tagliato a metà ed ho capito quanto dura e difficile sia la vita per i poveri ragazzi e le povere ragazze (uomini e donne) che non possono più camminare, anche se ho scoperto li, proprio in una sala operatoria, che il camminare - correre - è il sogno che manca, in realtà la privazione è molto più ampia.
Credo che questa, anche se una cazzata, sia stata per me una "splendida" scoperta una scoperta che avvalora ancora di più l'idea di essere, anche solo con una corsa, vicini alle persone che hanno delle difficoltà. Sono felice di aver trovato i "podisti da Marte" un gruppo di persone meravigliose che mi permettono, anche se sono una vera schiappa, di poter correre per qualcuno, corre per sostenere qualcuno meno fortunato di me.
Ho imparato anche di non essere da solo, di avere al mio fianco persone splendide, persone che mi sono state vicine in questi giorni e che il solo privilegio di conoscerle mi onora. Non voglio fare né nomi né cognomi, ma in tanti attraverso svariati metodi mi sono stati accanto. Vi voglio bene, avete manifestato per me sentimenti proprio nei momenti più difficili.
Ho tante persona da ringraziare in questo mento, Ale che è stata tutto il tempo con me fermandosi anche di notte a sostenermi e a vegliare su di me e sui mie "problemini" con la morfina. Roberto, il papà di Ale, che mi ha portato, ha portato Ale avanti e indietro, che mi ha aspettato oggi tutta la mattina; cose che si fanno per i figli non per gli estranei. Nilla, la mamma di Ale, che è salita, quasi perdendosi nei meandri dell'Humanitas, per salutarmi e portarmi la sua allegria fine, fatta di sguardi più che di parole, di gesti e di smorfie.
In ospedale ho passato due giorni dolorosi, ho scoperto un dolore forte focalizzato nelle ossa e di difficile gestione e sopportazione, ma è sempre stato chiaro davanti a me l'obiettivo: TORNARE!
Io voglio tornare, tornare a correre nelle missioni marziane, correre la semi de Paris, tornare sulle mie amate montagne, sui miei sci, insomma, voglio tornare ad essere ciò che sono.
Ho scoperto anche che grazie ad una opera devastante prima dell'intervento oggi riesco ad alzare di oltre 15cm in isometria una gamba operata due giorni fa, scoperto di avere cosce possenti e muscoli forti.
Anche il senso estetico è decisamente migliorato, ora ho la gamba sinistra completamente depilata, tranne un ciuffetto sulla caviglia, mentre nella gamba destra, all'altezza della coscia, un bel riquadro senza peli: che meraviglia!
Bhe grazie a tutti, che esperienza! Non dimenticatevi che tornerò e tornerò prima di quanto state sperando, purtroppo per voi non vi siete liberati di me.

Ah dimenticavo, venerdì mi raggiungeranno mamma e papà per passare tutti assieme la Pasqua, un altro sogno d'autore .
Mi spiace solo che la mia immobilità costringerà Ale a doversi sobbarcare molti mestieri di casa e non potrò certo esserle d'aiuto.

3 commenti:

  1. E' proprio vero: ci si rende conto dell'importanza di certe cose solo quando vengono a mancare.
    Vedrai che torni come nuovo !!!

    RispondiElimina
  2. per fermare uno come te devono usare un bazooka di 50esima generazione che non è stato ancora inventato; correrai tutte le volte che vorrai perchè TU PUOI e TU VUOI farlo (serve altro?); gli amici non te li leva nessuno, di missioni marziane (dentro e fuori milano) ne abbiamo UN SACCO & UNA SPORTA, insomma mettiti sotto e recupera presto, chè abbiamo UN SACCO DI COSE DA FARE E CI SERVI, mica puoi stare lì a grattarti le p.. con la lima in vanadio; occhei?

    RispondiElimina
  3. Carissimo Andrea,
    quando si incontra e si conosce una persona come te è difficile dimenticarla. Dal tuo sgurado si percepisce la dolcezza, la serenità nell'affrontare qualsiasi situazione. Questo fa di te una persona fortissima! Io ad esempio non sono così: davanti alle difficoltà mi dispero e mi incazzo con il mondo e trovare le forze per rialzarsi diventa un impresa epica!
    Adesso devi solo impegnarti a fondo come in una grande gara e arrivare al tuo traguardo.
    La mezza di Pargi l'anno prossimo la facciamo insieme!

    RispondiElimina