Biscottino è il nome che mi sono dato da fotografo, con questo nome corro coi Podisti da Marte. Andrea è il nome che porto nella vita, vita che con me è stata gentile mi ha dato amaro e dolce, luci ed ombre, amore ed odio.

mercoledì 7 dicembre 2011

Stasera niente corsa

Ci sono giornate che iniziano male, altre iniziano bene, alcune, invece, iniziano strane. Quella di oggi è iniziata strana. Premetto per tutti gli amici corridori che leggeranno che non parlerò di corsa, ma non parlerò neppure del mio ginocchio - ormai in secondo piano, come accade per tutte le notizie o le cose del mondo - e non parlerò neppure di centimetri da recuperare sui quadricipiti.
Insomma, oggi è cominciata strana. E' iniziata come capita a volte con dei pensieri che volano, che appaiono e "spaiono" nella mente come accade per le nubi nel cielo. 
Stamattina mi sono svegliato ed ho realizzato che nella giornata di domani farò il rogito della mia casa in Vigevano, o forse sarebbe meglio dire la mia mezza casa, nella giornata di domani anche l'ultimo tassello, l'ultimo rinvio verrà superato, domani la mia vita prenderà totalmente un nuovo corso e tutto ciò che è stato, o che mi legava alla mia precedente vita, non sarà più nel mio libro dei cespiti. 
La mia mente allora, portata dal vento dei miei pensieri, mi ha riportato al quel 9 ottobre del 2009, che ormai sembra lontanissimo, ed a come le piccole cose possono cambiare, per sempre, una vita. Quel giorno un piccolo gesto ha svegliato un sentimento che rimaneva nascosto e ha permesso il realizzarsi di un sogno, coccolato ed accudito nelle profondità siderali - dove si tengono i segreti inconfessabili - del mio cuore.
E' facile leggendo pensare che nella profondità del mio cuore ci fosse lasciare mia moglie, ma così non era. Nella profondità del mio cuore c'era la possibilità di avere una compagna nella vita che vivesse ogni giorno assieme a te.
Pensavo ancora a quel piccolo gesto, un bacino, e quante cose ha innescato quel bacino. Pensavo alla Festa's house e alle notti passate da solo tra le mura e le giornate passate con lei. Pensavo anche ai giorni difficili di sofferenza e di dubbi, anche se un dubbio non ha mai adombrato la mia mente, mai ho dubitato di non amarla.
Oggi è stata la giornata così, affogata nei bei ricordi di quel lontano 9 ottobre e agli eventi veloci che si sono susseguiti dopo. Ho ricordato la nostra prima nevicata, osservata da quella strada dove oggi parcheggiamo l'auto. 
Verso la fine dell'anno è solito per noi esseri umani fare il consuntivo di un anno che è passato e avere i propositi ed i desideri per l'anno che arriverà: io farei la firma subito per avere un 2012 bello come il 2011.
Insomma tra questi mille e mai più mille pensieri, alla fine, resta vivo il pensiero del ricordo. Resta vivo il pensiero che sono un ometto fortunato. 
Stasera cenavo con amici e la casualità ha fatto si che si parlasse un po' della nostra separazione partendo dalla constatazione di quanto questa sia costosa. Alla fine, anche in quello sono stato fortunato, grazie a due genitori indescrivibili pur avendoci rimesso molto - alcune cose sono perse per sempre - ho la fortuna di ritrovarmi nelle stesse condizioni economiche precedenti alla separazione, di vivere in una casa piccola e calda, accogliente e fatta a mia(nostra) misura ed immagine.
Stasera, al rientro dalla cena, volevo esercitarmi sui nodi doppi inglesi, invece, ho sentito il bisogno di raccontare questa giornata così, di fermarmi, di guardare con gli occhi la bellissima donna che amo e di guardare con il cuore l'amore che provo per lei. L'effetto di questa visione è perfettamente allineato alla giornata, la visione è strana, con gli occhi vedo una donna bellissima, che mi ama e che gioca in mutande con l'iPhone, mentre con il cuore vedo sempre una donna bellissima, vedo l'amore che provo per lei che accresce ogni giorno, ma non vedo la fine di questa rampa, non riesco ad immaginare un giorno della mia vita senza che io la ami un filo di più.
Ora vado a dormire, buonanotte a tutti voi.

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